lunedì 1 dicembre 2014

Cia e nazisti uniti per destabilizzare l'Italia




Il ruolo dell’Organizzazione Gehlen in Italia 
negli anni della “strategia della tensione”











«Una commissione delle Nazioni Unite ha esaminato recentemente un documento di condanna della glorificazione del nazismo.
Il voto finale ha prodotto questo risultato: 115 voti a favore, 55 astenuti (tra cui tutti gli stati europei),voti contrari. I tre voti contrari sono stati quelli di Ucraina, Stati Uniti e Canada. L'Italia - nella sua qualità di presidente di turno dell'Unione Europea -  ha dichiarato la propria astensione, trascinandosi dietro tutti i paesi europei».[1] 

Dunque Europa e Stati Uniti non appoggiano il documento di condanna alla glorificazione del nazismo, perché?

Al di là delle puerili dichiarazioni delle nazioni che hanno votato contro o si sono astenute[2] il perché di questa incomprensibile ed inaccettabile votazione ha radici storiche e profonde.

E’ un fatto ormai documentalmente accertato che il servizio segreto americano reclutò, sin dalla seconda guerra mondiale, agenti stranieri – tra cui molti nazisti e fascisti, dal momento che le persone che hanno una ideologia di estrema destra sono le più fidate da reclutare per combattere il “pericolo rosso” – per costituire delle reti clandestine anticomuniste da utilizzare, terminato il conflitto, per compiere operazioni psicologiche coperte (psyops) volte a cambiare le condizioni politiche di uno stato estero.

Uno dei tanti nazisti reclutati fu Reinhard Gehlen «Considerato fra i più quotati generali dello S.M. di HITLER, durante la guerra era Capo della “Sezione Armate orientali” (Fremde Heere Ost: Sezione del Controspionaggio tedesco che si occupava del settore della Russia) » che, nel maggio del 1945, si arrese agli americani con 4 ufficiali del suo Stato Maggiore e una proposta: in cambio della libertà e dell’impunità per i crimini commessi era pronto a mettere a disposizione la propria rete di agenti ed il proprio bagaglio informativo e documentale sulle reali potenzialità belliche dei sovietici.

Gli americani accettarono e, nel 1946, il generale nazista, rientrato libero, protetto e finanziato dagli americani, creò l’Organizzazione Gehlen, un servizio segreto in funzione anticomunista sul suolo tedesco.

A fine maggio del ‘49 venne stilato il primo gentlmen’s agreement in cui veniva fissata la data del primo luglio 1949 come quella in cui la neonata CIA avrebbe assunto la responsabilità finanziaria dell’“Organizzazione Gehlen”. [3]

L’Organizzazione Gehlen, al soldo della Cia, dedicò la sua “particolare attenzione” «alla Francia ed all’Italia, paesi ove conterebbero numerosi agenti fra i suoi migliori e più fidati. Risulta che a capo dell’organizzazione Gehlen per l’Italia si trova lo stesso fratello del generale nazista, Johannes (Giovanni) Gehlen».

Dunque, Cia e nazisti uniti in un vergognoso intreccio fatto di segreti accordi ed impunità per i crimini commessi. Ma non è finita qui. E sì, perché leggendo questa interessante consulenza si viene a scoprire che in Italia operavano indisturbati non solo gli ex criminali dell’Organizzazione Gehlen (che avevano stretti ed ufficiali rapporti con i nostri servizi segreti), ma anche altri criminali nazisti, come l’ex maggiore delle SS Karl Hass condannato per l’eccidio delle fosse ardeatine. Il responsabile di quella strage nel 1946, grazie ad un passaporto italiano falso a nome di Rodolfo Giustini, si trova nuovamente sulla nostra penisola protetto e finanziato dal nostro Ministero degli Interni: «Hass è informatore dell’Interno… incaricato di compiti informativi in favore degli americani nel quadro della difesa dalla comune minaccia marxista. Il suo compito è quello di prendere contatti estrema destra romana al fine di concordare un eventuale piano di occupazione, in caso di vittoria elettorale delle sinistre, dei principali edifici pubblici…»

Ma sono anche altri i nomi tristemente noti emergono da questa consulenza come Dollmann, Kesserling, Robert Leroy, Freda, Ventura, Giannettini, Nardi, ecc..

Non solo criminali nazisti dunque, ma anche manovalanza del terrorismo «reclutata, allevata, foraggiata, mantenuta nella latitanza, in Italia ed all'estero».

Per comprendere il presente si deve conoscere il passato. Ed ecco che azioni apparentemente illogiche trovano una loro chiara spiegazione. Uomini dell’estrema destra e nazisti sono sempre stati utilizzati nelle operazioni coperte per combattere il pericolo rosso. Uomini che sono stati utili ed utilizzati in passato e che potrebbero tornare utili in futuro. Per questo motivo è bene non irritarli se si vuole poter contare ancora sulla loro futura collaborazione. Ecco perché, probabilmente, gli Stati Uniti si sono rifiutati di firmare la condanna della glorificazione del nazismo. E come italiana non posso che provare grande dispiacere e una profonda vergogna per l’astensione dell’Italia alla firma di questo documento di condanna.

Ma la rete Gehlen ha operato in Italia? E se si, quale ruolo ha avuto nella destabilizzazione del nostro paese e chi erano gli uomini che operavano sulla nostra penisola?
     
La risposta in questa annotazione del Ministero dell’Interno concernente l’esame della documentazione relativa all'organizzazione Gehlen rinvenuta presso il SISMI (Servizio Informazioni e Sicurezza Militare).

Indice

Indice  5

La collana: presentazione  9

Introduzione  11

Premessa  15

I.       Introduzione  19

II.      La nascita della “Organizzazione Gehlen” in Germania  25

I. 1  La nascita dell’organizzazione Gehlen in Germania e della rete italiana   così come si rileva dalle carte del SISMI 28

III.     La figura di Karl HASS così come appare tra le carte del Servizio Militare  31

III. 1  Il fascicolo “Uffreduzzi Massimo” dell’Ufficio Affari Riservati 40

III-2. II tramonto di Hass  43

III-3. Le carte su Hass Karl del fascicolo della Divisione AA.RR  44

III-4. Le ulteriore carte del SISMI sul conto di HASS  46

III-5. La testimonianza di Hass ai R.O.S. dell’Arma dei Carabinieri nell’ambito del procedimento penale n. 9/92 RGPM e N.2/92F RGGI del Tribunale di Milano  49

III- 6. L’inchiesta del Tribunale di Trento sul traffico di armi ed il tesoro della Banca d’Italia trafugato dai tedeschi in ritirata ed il ruolo del maggiore Hass nel tentativo posto in essere negli anni ‘70 di riportarlo alla luce  52

IV - Rapporti tra i servizi informativi italiani e l’organizzazione Gehlen   55

V - Le carte sull’Organizzazione Gehlen agli atti di questa direzione centrale  59

VI - Giovanni Gehlen capo rete della “Organizzazione Gehlen” in Italia  65

VI-1. La fonte “Gavino” inserita negli ambienti del Ministero dell’Interno  70

VI-2. Sovrano Ordine Militare Di Malta sia nelle carte del Sifar che in quelle dell’Ufficio AA.RR. Ulteriori riferimenti 73

VI-3. II fascicolo Cat. “O” di Thun Hohenstein Ferdinando Guido  77

VI-4. Gehlen ed i rapporti con Geoffrey D’Escoss  83

VI-5. Le prime notizie sul pensionamento di Gehlen  92

VII - L’azione “VANNI” nei confronti della contessa di Sanseverino ovvero DI Giovanni Raimonda in Franceschini 95

VII-1. 7.1.1970 - Un primo punto si situazione sull'azione ‘‘Vanni”  100

VII-2. 14.2.1970. Un secondo punto di situazione sull'azione “Vanni”  105

VII-3. I contatti della Di Giovani Raimonda  110

VII-4. I contatti di Giovanni Gehlen  116

VII-5. La “visita” di funzionari del B.N.D. nell'abitazione di Gehlen  122

VII-6. Un nuovo punto di situazione sull'azione “Vanni”  123

VII-7. L’azione del CS nei confronti di Christina Gehlen  129

VII-8. L’azione “KUBRA” e “GRETA”  131

VII-9. Una nuova azione tecnica nei confronti della Di Giovanni 132

VII-10. L’articolo Le salsicce di Francoforte pubblicato sulla rivista E  133

VII-11. L’articolo pubblicato sul Tempo nell’edizione dell’1.11.1976

VIII - Le carte dell’Ufficio AA.RR sulla Di Giovanni Raimonda  143

IX - Alcune notizie sul Messineo   153

X - Volpicelli Tommaso   155

XI - I fiduciari dell’Ufficio Affari Riservati 159

Conclusioni e Proposte  163

Allegato 1  169

Giovanni Gehlen  169

L’Aginter Presse e l’Organizzazione Gehlen  176

L’Organizzazione Gehlen  177

Brevi cenni sull’Organizzazione Gehlen  180

L’Organizzazione Gehlen ed il neofascista Massimiliano Fachini 181

L’Organizzazione Gehlen e l’informativa Sid del 2.7.1970  181

Difesa Civile: Conati Gianfranco, Ferretti Francesco  184

La Difesa Civile - l’Istituto Nicola Marselli 186

L’Istituto di Studi Militari Nicola Marselli 187

La Difesa Civile e la nota Sid del 2.7.1970  189

Attività investigativa  189

Allegato 2  191

U.R.R.I. Unione Rinnovamento Ragazzi d’Italia  192

La U.R.R.I. e la sentenza Gladio  192

LA U.R.R.I. negli atti del S.I.S.M.I. 193

La U.R.R.I. e la fondazione Ludwig Keimer  202

Alessandro De Angelis  203

Allegato 3  205

Rete Gehlen in Italia  207

10 Set. 1949 Centro Cs Roma Profilo  207

1.9.1951 Centro Cs Palermo  207

Stato Maggiore Difesa Servizio Informazioni Forze Armate Ufficio “R” 8.10.1945  207

Fonte “Gavino” 25.10.1954  207

Appunto del 18.8.1956  208

Appunto 22.8.1956  208

Ufficio “D” del 20.11.1956  208

Azione Cochi 21.3.1966  208

Appunto del 24.11.1966  209

Forte Luigi, collaboratore del Servizio Informazioni Tedesco Occidentale a Roma, del 5.8.1969  209

Collaboratori a Roma del Bnd. 210

Nota del 13.8.1969  210

Azione Vanni del 11.10.1969  210

Prospetto dell’attività svolta dal S.I.D. e considerazioni del 27.12.1969  210

Azione Vanni 28.12.1969  211

Raggruppamento Centri C.S. di Roma del 7.1.1970  211

Azione Vanni del 11.3.1970  212

Azione Vanni del 26.3.1970  212

Azione Vanni del 28.4.1970  212

Azione Vanni del 30.4.1970  212

Azione Vanni del 21.5.1970  213

Azione Vanni 1 e 2 del 2.4.1971  213

Raggruppamento Centri C.S. di Roma. Invio appunto al Capo del Reparto “D” del 9.12.1975  213

Raggruppamento Centro C.S. di Roma. Invio appunto al Capo del Reparto “D” del 18.9.1976  214

CONSIDERAZIONI INVESTIGATIVE  217






[1] http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=112607
[2] Resoconto della dichiarazione di voto dell’Italia: “Spiegando il voto, ad avvenuta votazione, il rappresentante dell'Italia, che parlava a nome dell'Unione Europea, ha detto che l'Unione è impegnata a combattere il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e le correlate intolleranze, mediante sforzi generali a livelli nazionali, regionali e internazionali. I singoli stati sono stati liberi di decidere il contenuto del testo della risoluzione, tuttavia l'Unione ha avuto dubbi circa la sincerità del testo, visto che il sostenitore principale della risoluzione ha violato i diritti umani".
E dell’Ucraina: "Lo stalinismo (sic) ha ucciso molte persone nei Gulag, e ha condannato Stalin e Hitler come criminali internazionali. Ha invitato la Federazione Russa a smetterla di glorificare e di incrementare lo stalinismo. Per queste ragioni ha detto di non poter appoggiare il documento. Ogni intolleranza va affrontata in modo  equilibrato e appropriato. E' errato manipolare la storia in favore della propria agenda politica. La Federazione Russa sta sostenendo gruppi neo-nazisti e nazionalisti in Crimea. Annuncia il voto contrario dicendo che la risoluzione contiene un messaggio errato."
[3] Nel 1956, promosso generale di corpo d’Armata, il genenerale Gehlen diventerà il capo del servizio segreto della Germania Federale, Bundesnachrichtendienst BND, carica che manterrà sino al 1968.



2 commenti:

  1. Salve credo che questo commento non sarà mai letto, comunque ci provo lo stesso. Sono Stefano Simoneschi estensore delle annotazioni riportate nel libro. Insieme al mio carissimo e compianto Amico e collega Michele Cacioppo. Sono, altresì, colui che rinvenne nell'archivio deposito di via Appia le documentazione efferente quello che adesso viene comunemente chiamato "archivio Russomanno". Ho collaborato con la A.G. di Milano nel procedimento penale relativo alla strage Banca Nazionale Dell'Agricoltura. Volevo solo sapere se è possibile contattarla in privato perchè avrei alcune domande da rivolgerle riguardo la rete Gehlen e L'Aginter Presse. Sto cercando di mettere insieme alcune considerazioni di carattere investigativo e storiografico e vorrei potermi confrontare con Lei. la ringrazio per l'attenzione che vorrà dare a questa mia e la saluto cordialmente.

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    1. Buongiorno, effettivamente commento letto con molto ritardo. Volentieri, se mi lascia in privato i suoi recapiti. Un caro saluto.

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