venerdì 16 febbraio 2018

Europa e immigrazione. Come si costruisce il nemico







Europa e immigrazione. Come si costruisce il nemico.

1. L’unione oggi. 2. L’unione ieri. 3. Il nazionalismo. 4. Come si costruisce il nemico. 5. Quando il nemico diventa strumento politico.

Premessa. 

Per capire fatti di oggi (l’immigrazione e la reazione xenofoba, la crisi economica, il ritorno del nazionalismo a fronte di un’Europa che avanza sempre più facendo perdere fette di sovranità ai vari stati) occorre avere non solo il quadro d’insieme, ma anche il quadro degli eventi del passato, per capire come la storia si ripeta con modalità sempre identiche.

1.      L’Unione oggi.

È il 13 dicembre 2007 quando a Lisbona viene firmato il Trattato che istituisce l’Unione Europea.

Il progetto, il sogno di un nuovo ordine che serva a regolare i conflitti e distribuire equamente le ricchezze tra le nazioni perché non si debbano più ripetere gli orrori e le stragi del passato, pare raggiunto. A più di 50 anni dal primo passo, dalla nascita della CEE, l’Europa è finalmente unita.

Eppure, sin da subito, sono in molti a rilevare come l’Unione Europea appena nata abbia ben poco in comune con il progetto europeo originario[1], mentre insigni economisti, tra cui due premi Nobel[2], avvertono dei pericoli che quell’unione meramente valutaria[3] e fondata sulla «libera concorrenza senza distorsioni», ovvero: «quel libero mercato in cui chi è più forte, in termini commerciali, è libero di annientare il più debole», rappresenta per il futuro dell’Europa. Ma la loro voce resta inascoltata, e l’8 agosto del 2008 il Parlamento italiano ratifica il Trattato e l’Italia è tra i paesi fondatori, ma per lo storico evento, il più rilevante dopo l’Unità d’Italia, nessun festeggiamento, la nuova Europa sembra senz’anima...